Mea culpa…
Allora… potrei dire “capolavoro”, “il nuovo Springsteen è tra noi”, unirmi ai cori unanimi che inneggiano questo Elsie ma non ce la faccio proprio così, per la terza volta lo rimetto daccapo… per riascoltarlo, per convincermi che sbaglio. Tutti ne dicono un gran bene… mi ripeto che ci deve essere qualcosa che mi sfugge, qualcosa che non riesco a cogliere, mi resetto e mi predispongo per il quarto ascolto, libero da preconcetti, lasciando che la musica venga a me e mi innondi, senza ostacoli e barriere… salto Last rites e riparto da Sugar. Song ruffiana ma già sentita, la facevano gli U2 neglii anni ’80, suadente ma scontata. La nostalgica Behold The Hurricane rievoca coretti che da qualche anno si odono ai concerti di Springsteen, un richiamo per allodole, riff, bridge e chorus sono quelli scontatamente giusti… Bu-bu-settete o meglio… si potrebbe dire Bob-Bob-Marley!!! il simil reggae di I Witnessed a Crime è irritante per quanto sia finto!!! Costruzione simile alla precedente (solito bridge, solito schema)! Poi il solito coretto finale alla So lonely di Police!!! Go tell everybody mi è indifferente per costruzione e melodia potrebbe essere una delle centinaia di canzoni degli ultimi 40 anni! Cherry Blossom si trascina lenta, languida e pallosa regalandomi un sussulto ma solo per un inatteso cambio di tono di voce… Ladykiller mi ricorda ancora U2 ma senza pathos, senza un’anima così come Crush che prende la sua ispirazione da tante cose già sentite, anche la voce mi risulta forzatamente roca e i coretti terribilmente commerciali! Mary Ann è l’unica song che mi colpisce, rimane in bilico tra rock e soul e mi lascia buone vibrazioni. L’atmosfera torna a farsi grigia con Black Betty & the Moon che mi riporta alla mente le cose peggiori di Springsteen mentre Blood Loss la dimentico appena il lettore passa alla traccia successiva e nonchè ultima I Believe Jesus Brought Us Together dove torna a far capolino l’ombra di U2 e alla loro ombra la canzone resta… Io ce l’ho messa tutta ma Elsie non mi ha acceso quella scintilla. Non so che dire, non riesco a vedere in questo disco la magia decantata da tanti sulla carta e sulla rete, quello che mi viene da pensare è che sia sbagliato io!!! Il disco è ben fatto, la confezione perfetta, i suoni sono quelli giusti, anche la voce, i cori… eppure mi lascia un senso di vuoto, di sintetico, di falso, un disco senza un’anima, senza un’impronta… una menzione particolare invece per i testi: Brian Fallon mi ha fatto entrare nella sua vita, con le sue storie tormentate e credo e spero, maledettamente vere. Una grande penna, questo glielo devo riconoscere, non gli affibbio pesanti eredità (tutti cercano il nuovo Springsteen e vedono in lui uno dei candidati) aspetto e spero che il talento espresso per la scrittura riesca a fargli trovare idee fresche e personali anche dal punto di vista musicale.
Del resto dopo la primavera (Springsteen), passata l’estate, arriva l’autunno (Fallon)!!! (ops!)