Autumn breeze
La chimica che porta ad innamorarsi di un disco credo sia la stessa che porta ad innamorarsi di una donna… certo è che se mi innamorassi di donne con la stessa frequenza con la quale mi innamoro dei dischi mia moglie non ne sarebbe per niente felice, fortunatamente le “cotte” sono solamente musicali ed in questo ultimo periodo ne ho avute veramente tante! L’ultima in ordine cronologico è per Musikanto! mi rendo conto che ultimamente vengo attirato dalle cose semplici, complice forse l’età e l’avvicinarsi dell’autunno… si perché questa musica è di quella che mi suscita voglia di casa, ora che le giornate si accorciano e l’aria diventa umida non trovo niente di più bello che rifugiarmi sul “carpet” avvolto in un morbido pile a riscaldarsi con la musica! Il disco è un contino susseguirsi di sorprese, di aperture e di illuminazioni, mi sento come all’esplorazione di un casale di campagna dove ogni stanza riserva una sorpresa, Blues for Momma è il portico in legno antistante all’ingresso, scricchiolante e con una sedia a dondolo dove cullarsi. Take What You Need è l’ingresso, accogliente con un grande tavolo ed una vetrata che si affaccia sulla vigna sottostante. Every Which Way mi conduce davanti ad una persiana che viene spalancata e richiusa dal vento lasciando intravvedere scorci di una vallata di una bellezza da togliere il respiro che conduce la vista fino al mare. The Ballad of Two Vultures mi porta in una camera dalle pareti colorate di rosa o di arancione a seconda di come vengono sfiorate dalla luce. Awful Mind sono tanti particolari, una mattonella di cotto che si muove, le travi di legno sopra di me e le decine di oggetti e libri dai quali sono circondato in quello che sembra essere un soggiorno fresco e luminoso. La luce fioca di Colors in the Grey crea un particolare gioco di ombre in una delle camere della casa dove mi viene da sdraiarmi sul letto e soffermarmi a fissare il soffitto con la mente completamente sgombra da qualsiasi pensiero. Byzantine è una poltrona di pelle soffice ed avvolgente con un libro aperto appoggiato sopra la seduta, chiudo gli occhi un momento e mi lascio trasportare dalla musica che fluisce calda e copiosa. My Heart Won’t Bleed Anymore ha l’odore acre della legna bruciata, sono in una cucina che mi ricorda quella di mia nonna, la stufa economica e la legna accatastata in un angolo. Con Sky of Dresses esco da una porta a vetri che conduce sul retro della casa, respiro a pieni polmoni l’aria pregna di odore di erba appena tagliata, disorientato ed incapace di capire se si tratta di una sera di primavera o d’autunno. False Wind è polverosa come una soffitta dal tetto basso e spiovente, ricca di ricordi, di cose dimenticate e di altre da buttare anche se non si avrà mai il coraggio di farlo. The Waiting Room mi trova a uscire nuovamente sul portico scricchiolante e mi lascia il tempo per cullarmi sulla sedia a dondolo, i piedi appoggiati alla balaustra e pieno di pace, serenità e riconoscenza per quanta buona musica e buone sensazioni mi abbia offerto questo Sky Of Dresses!