L’alfa e l’omega della vita
Come è possibile non innamorarsi di così tanta bellezza? ditemelo voi!!! Quanta poesia e ricchezza possono contenere quelle sei corde di chitarra??!?! Quante immagini possono evocare? Orizzonti sconfinati nei quali spaziare e trovare tutta la bellezza di queste 8 composizioni. Roberto Diana è un artista tutto tondo, con le sue chitarre dipinge, scolpisce, scrive, rende tangibile la musica, rende reali i sogni e materializza l’inimmaginabile. Il cuore si riempie di emozioni e accelera il suo battito, l’anima si distacca dal corpo e si lancia in volo abbandonandosi al fluire incessante di note, di sfumature di battute. Mi chiedo quante siano le mani che accarezzano quelle corde, mi immagino Roberto come una dea Kalì della chitarra perchè i suoni arrivano a colpirmi da tutte le parti e rimango sorpreso e sbalordito ad ogni passaggio, ad ogni accordo ad ogni nota.
Chiudo gli occhi e mi lascio andare sulle note di S’astore; sono sul culmine di un pendio a cavallo di un falco che prende la rincorsa, accenna ad un battito d’ali, poi ad un altro, poi accelera, prende velocità e poi giù nel vuoto, il cuore in gola e via a sorvolare colline e terra brulla, respirare l’odore pungente delle erbe, scorgere greggi di pecore, paesini isolati…. fino ad arrivare alla cima di un albero a riposarsi e poi giù ancora col vento che accarezza la pelle e le labbra a scoprire i denti in un sorriso di gioia, di liberazione. Coffee Break mi trova seduto ad un tavolino in pieno centro città, il traffico che scorre frenetico, le persone che camminano veloci, che si salutano, che parlano… ed io sono li ad osservare tutto questo come uno spettatore invisibile della vita che mi scorre accanto sospeso in un non-tempo. If your are happy mi invita a guardare il cielo seduto sulla sabbia riscaldata da una intera giornata di sole e lassù, nel blù, una serie di aquiloni, di colori, di gabbiani che intrecciano le loro traiettorie senza mai scontrarsi e vengo così pervaso dalla stessa gioia di un bambino dopo una giornata fatta esclusivamente di bagni e di giochi. In my Mind è divisa in due parti nell’intro sembra che la mia mente cerchi di riordinare le emozioni, i pensieri le sensazioni dopo una giornata intensa di lavoro poi, ecco che arriva il momento di lasciare da parte tutto quello che è stato per riprendere il controllo di me stesso, ritornare ai miei bisogni ancestrali, al mio riposo, alle cose di casa, quelle che ti fanno stare bene e trovare finalmente l’equilibrio, il calore e la compagnia di tutto quello che durante la giornata ho desiderato. Day off è meraviglia!!! come se mi trovassi improvvisamente davanti a qualcosa di mai visto e incomincio dapprima a scorrere velocemente con gli occhi ciò che mi circonda per poi soffermarmi ogni tanto per cogliere i particolari più curiosi, più interessanti, lasciandomi sorprendere e stupire da ogni cosa che passa davanti al mio sguardo sbalordito. Move on è un moto dell’anima, i pensieri sgorgano liberi dalla mia mente, è liberatoria, potrebbe essere qualunque cosa in qualunque momento e luogo, è come se fossi incantato a rimirare una fontana che zampilla con i suoi getti d’acqua dove i milioni di gocce rappresentano i miei ricordi che ora sgorgano liberi fuori e dentro di me. Prayer vale 1000 preghiere, perchè poter pregare così, sarebbe una immensa ricchezza giornaliera, è ringraziamento per la vita, è una richiesta di aiuto, è riconoscersi fallibili, è mettere sul piatto le debolezze e le gioie ed è bella soprattutto perchè finisce con una domanda che porta dentro di sè tutti i dubbi e le certezze di una preghiera, dopo essermi affidato a un dio, ecco insinuarsi in me il dilemma: esiste veramente un dio a cui affidarmi? chi ho ringraziato? a chi ho chiesto scusa? forse a me stesso… perchè l’unico modo che ho per leggere dentro di me è farlo per intercessa persona, solo così posso essere libero e sereno nel giudicarmi senza condannarmi e sentirmi inadeguato. Il disco si chiude con Soul Hunter, sono alla ricerca di qualcosa, di qualcuno, forse di un amico col quale condividere gioie e dolori, forse di un amore che ho sempre aspettato, qualcuno da aiutare, qualcuno come me, con i miei stessi bisogni e necessità, qualcuno che mi comprenda che mi voglia bene e mi accetti per come sono… ancora una volta però il brano finisce con una domanda: quel qualcuno ci sarà? c’è già? o c’è già stato?
Mai avrei immaginato che un disco strumentale mi potesse coinvolgere ed emozionare così tanto, sono incantato e sbalordito… ho cercato di mettere in parole le migliaia di emozioni e sensazioni che ha regalato Raighes… grazie Roberto! oggi è stata una giornata difficile e siccome credo che le cose non avvengano mai a caso il destino ha voluto che proprio ora, proprio qui, mi dedicassi all’ascolto di questo disco nel quale ho trovato conforto… grazie di cuore! Raighes, opera prima di Roberto Diana, è un grande abbraccio per tutti quelli che credono che la musica possa dare ciò che altrimenti non riusciremmo a sentire e provare, come un grande amore che coinvolge ogni minima parte di noi, questa è la musica, questo è Raighes… emozione allo stato puro!
N.d.R. Raighes vol. 1 uscirà ufficialmente il 3 Giugno (http://www.robertodiana.net/)