“Bluegrass” è un nome comune dato in America per l’erba del genere Poa, il più famoso dei quali è il bluegrass del Kentucky.
Il Bluegrass, è influenzato dalla musica degli Appalachi dal gospel e dal jazz dal quale trae l’improvvisazione. La stessa musica degli Appalachi ha radici miste nella musica tradizionale irlandese, scozzese e inglese, ed è stata successivamente influenzata dalla musica degli afro-americani attraverso l’incorporazione di elementi jazz e blues.
La regione degli Appalachi era il luogo in cui risedevano molti immigranti inglesi i suoni di jigs e reels, erano suonati sul violino. I musicisti neri portarono l’iconico banjo all’Appalachia e le caratteristiche del blues al mix.
Nel 1948, quello che sarebbe diventato noto come bluegrass è emerso come un genere nell’industria musicale del dopoguerra, un periodo di tempo definito ora come l’epoca d’oro del “bluegrass tradizionale”.
Nel 1948, il bluegrass ha trovato il suo nome ed è stato inserito sotto la voce country/western per la classifica di Bilboard.
Il nome deriva dalla band dei Blue Grass Boys, formata nel 1939 con Bill Monroe mandolino e chitarra come leader, il chitarrista Lester Flatt, il banjoista Earl Scruggs, il violinista Chubby Wise e il bassista Howard Watts questo motivo Bill Monroe viene definito il “padre del bluegrass“.
Un modo semplice per entrare dentro lo spirito di questa musica è quello di guardarsi O Brother, Where art thou? film prodotto e diretto da Joel and Ethan Coen ambientato nel 1937 nella regione rurale del Mississippi durante la Grande Depressione.
The Soggy Bottom Boys è il gruppo musicale che serve da fil-rouge per tutto il film. Il nome è un omaggio ai The Foggy Mountain Boys, una bluegrass band composta da Lester Flatt ed Earl Scruggs, quello che sviluppò uno stile a tre dita sullo strumento che permetteva una rapida cascata di note incendiarie che diede il tempo del nuovo suono bluegrass.
Credo che attualmente il miglior bluegrass si trovi in Colorado (noto per il Telluride Bluegrass Festival) ed in North Carolina (per l’altrettanto conosciuto MerleFest). Ascoltando un disco di bluegrass per la prima volta, non sapendo chi suona cosa, si fa fatica ad accorgersi che nelle formazioni non è presente la batteria per quanto incalzante sia il ritmo imposto e gli assoli che si alternano velocemente sovrapponendosi ed intrecciandosi con le voci ed i cori. Le più incredibili cover di canzoni rock, pop sono realizzate da band bluegrass per l’incredibile versatilità che le abilità e gli strumenti consentono alle band di adattarsi a qualsiasi stile. Tra gli interpreti del classico bluegrass sono sicuramente i Sideline from Asheville NC
Sideline è una string band completa: Steve Dilling (banjo), Skip Cherryholmes (chitarra) e Jason Moore (contabbasso) sono i 3 membri fondatori ai quali si sono aggiunti Zack Arnold (mandolino), Jamie Harper (violino) e Jacob Greer (chitarra e dobro) nei 20 anni di carriera hanno calcato più volte il palco del Grand Ole Opry (la “Scala” della musica country) così quello che era iniziato come un progetto secondario si è presto trasformato come principale e hanno così iniziato a registrare e pubblicare album sul serio. Nel 2019, Sideline ha vinto il premio IBMA Song Of The Year con il singolo “Thunder Dan” (canzone Bluegrass #1 in radio).
I Sideline sono la quintessenza del bluegrass, ascoltandoli non si può non fare a meno di innamorarsi di questa musica incalzante, travolgente fatta di canzoni cantate col cuore, intrecci strumentali e vocali da far girare la testa.
Breaks To The Edge, è una raccolta di brani che vanno da canzoni della tradizione a brani originali, il set comprende storie di troubadours come quella del loro singolo “Return To Windy Mountain” e “Southern Wind“, e una classica ballata bluegrass come “Down In The Willow Garden“.
Sul lato più progressive, Breaks To The Edge offre una cover di “Crash Course In The Blues” di Steve Wariner, ma propone anche la classica canzone gospel del sud “I’m Live Again” che mette meravigliosamente in risalto le amalgame vocali di Sideline con 4 voci perfettamente in sintonia.
Breaks to The Edge è il loro quinto album in studio e racconta alla perfezione cosa sia oggi il bluegrass. Se volete avvicinarvi a questo genere musicale i Sideline sono certamente un ottimo punto di partenza e non potrete che innamorarvi dell’ERBA BLU.