Nel sud del West Virginia, il termine “redneck” significa qualcosa di più di un bianco rurale della classe operaia. È il simbolo della solidarietà e della sfida dimostrate dalle migliaia di minatori di carbone e dalle loro famiglie che hanno combattuto nelle guerre minerarie.
Agli inizi del 1900, i minatori del West Virginia del sud hanno dovuto affrontare condizioni lavorative disperate, i tassi di mortalità erano più alti di qualsiasi altro stato in America. Un west virginian arruolato nelle forze armate durante la prima guerra mondiale aveva meno probabilità di morire di uno che lavorava in una miniera di carbone.
In superficie vivevano nelle città governate dalle aziende del carbone. Le famiglie mandavano i loro figli nelle scuole aziendali, vivevano in case aziendali, pregavano nelle chiese aziendali e cercavano cure presso i medici dell’azienda. Potevano acquistare solo nei negozi della società perché venivano pagati, non in dollari, ma una valuta emessa dalla società.
I minatori appartenevano ad etnie diffrenti: bianchi nati in Virginia, afroamericani e immigrati Ungheresi e Italiani. Nonostante le loro differenze, razza, lingua e provenienza, hanno formato un’unione. Chiedevano una retribuzione equa, condizioni di lavoro più sicure, la fine del sistema di sorveglianza delle miniere e il diritto di organizzarsi in un sindacato. Le compagnie carbonifere hanno risposto a tutte queste richieste con la violenza e con le armi.
Questo è un capitolo drammatico e spesso trascurato della storia americana I minatori si sono ribellati e hanno combattuto gli operatori del carbone per i loro diritti costituzionali. I circa 10.000 minatori in cerca di giustizia che presero le armi e marciarono per combattere nel 1921 al culmine delle guerre minerarie indossavano bandane rosse intorno al collo e divennero noti come “Redneck Army“.
Il primo comitato del movimento era composto da tre ufficiali: un bianco nato nel West Virginia un immigrato italiano e un afro-americano.
Quindi quando chiami qualcuno un redneck in West Virginia, potresti fargli un complimento.