Un lungo caldo abbraccio
Non so perchè… sarà uno stato d’animo differente, una sensibilità diversa o solo semplicemente il bisogno inconscio di ascoltare canzoni come quelle contenute nel nuovo disco di The tallest man on earth che mi fanno pronunciare la seguente frase: Bellissimo! Sporco quanto basta, uso essenziale degli strumenti, la voce con tante sfumature in più e melodie straordinarie… questo disco è un piccolo gioiello! Rimango immediatamente abbagliato da To Just Grow Away, è un rifugio, è un abbraccio è un sorriso, è consolatoria è una grande carezza è un toccasana per il corpo e lo spirito. Revelation Blues è un moto dell’anima rilascia seratonina è come una passeggiata sulla spiaggia all’alba ed ha il profumo dei campi che prendono vita in primavera. Leading Me Now solo con la chitarra ed un semplice giro armonico è capace di creare tutto un microcosmo di emozioni e di immagini che scorrono veloci come tanti dolci ricordi custoditi dentro la nostra mente che prendono vita ed accelerano il battito cardiaco. 1904 è una intera gamma cromatica di colori, un pennello che si muove deciso lasciando dietro di sè scie di toni accesi e vivaci. Bright Lanterns è proprio come dice… come di notte le luci sulle barche dei pescatori si muovono seguendo il moto ondoso, così la voce si muove seguendo le onde della chitarra e della lap-steel. There’s No Leaving Now è straordinaria, solo piano, solo tasti bianchi e neri e la fantastica voce di Kristian Matsson possono lasciarmi col fiato sospeso per 4 minuti e mezzo, tanto è la durata di questa che, chiamarla canzone mi pare piuttosto riduttivo! Wind and Walls odora di erba appena tagliata e bagna di rugiada me ed ogni cosa che mi circonda, rinfrancandomi e dandomi una provvidenziale scossa per affrontare un nuovo giorno che inizia. Little Brother sviluppata su una base di fingerpicking, mi sembra come già sentita… ma sono le sfumature i pieni e i vuoti, il modo di cantare, i picchi e i piano che mi fanno pensare che… sì questa è una canzone unica come lo sono tutte le altre canzoni del disco, come lo può essere la persona che ognuno di noi ama. Criminals ha qualcosa di wild west, di blues del delta e nello stesso tempo Kristian sembra trasformarsi in un cantastorie… me ne racconta un’altra delle sue, un’altra storia che ascolterei cento e cento volte. On Every Page è di quelle che riesce a provocarmi emozione, gli occhi incominciano a sudare perchè questa volta ad emergere sono i ricordi tristi, i rimpianti e tutto ciò che ho intorno incomincia a virare sul seppia ed a sbiadirsi. La mia copia del disco si conclude con Cycles (Bonus Track) sulla quale approfitto per dire che Kristian Matsson è capace di fare una cosa straordinaria… quella di emozionarmi, di fare in modo che le sue canzoni mi provochino un subbuglio interiore di pensieri, di sensazioni, di immagini, di ricordi, di riferimenti a fatti cose e persone della mia vita che nessun altro riesce ad evocare. Si lo so! la canzone parla di altro… ma quello che mi provoca è differente, ed è diverso ogni volta, trovo quindi che questo sia un disco magico, il più bello secondo me, il più sporco, il più sentito… non so cosa c’è ma è come se in questo There’s No Leaving Now il piccolo svedese abbia abbattuto tutte le barriere permettendo così uno scambio sinergico di emozioni da autore ad ascoltatore e viceversa. Gran bel disco davvero… e da qui la mia massima si conferma vera… Non siamo noi che scegliamo i dischi da ascoltare, sono loro che vengono a noi quando ne abbiamo bisogno! (Lele Guerra) …questo mi è proprio venuto a cercare ed abbracciare stretto stretto e io me ne sto qui accoccolato tra le sue canzoni.
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