Million Dollar Quartet

Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, Carl Perkins e Johnny Cash il 4 dicembre 1956 si ritrovarono contemporaneamente per puro caso ai Sun Record Studios di Memphis, in Tennessee. Lo studio era aperto perché Perkins voleva registrare delle nuove canzonii, Sam Phillips, per portare nuove sonorità al rockabilly, aveva inserito uno sconosciuto Jerry Lee Lewis, al piano.  In regia insieme a Jack Clement c’era Johnny Cash interessato alla registrazione. Dopo pranzo, arrivò anche Elvis Presley.

Dopo aver ascoltato per un po’ quello che stavano facendo Elvis entrò in studio e si sedette al piano chiedendo a Cash di fargli ascoltare le canzoni di Bill Monroe del quale conosceva solo Blue Moon of Kentucky… e fu così che i 4 incominciarono a suonare e cantare principalmente canzoni gospel con le quali erano cresciuti.

Jack Clement trovandosi di fronte una schiera eccezionale di musicisti pigiò il tasto REC e spinse STOP solo dopo quando Jerry Lee fece innervosire tutti mettendosi a pestare sui tasti come se non ci fosse un domani.

Phillips trovandosi di fronte a una situazione quasi surreale avvisò un quotidiano locale, il Memphis Press-Scimitar. L’articolo che apparì sulle pagine dello stesso giornale il giorno dopo portava il titolo di “Million Dollar Quartet“. 

Nel 1969, Shelby Singleton acquistò la Sun Records e si mise all’ascolto delle quasi 10.000 ore di nastro in archivio che lo portarono alla scoperta delle prime 17 tracce della Jam Session. Solo alcuni anni più tardi venne scoperto il resto.

Ad oggi sembra accertato che il materiale pubblicato contenga circa il 95% delle registrazioni contenute in tre bobine, probabilmente ne esisteva una quarta perché Cash afferma che Elvis eseguì “This Train is Bound for Glory” e “Vacation in Heaven”, ma nessuna delle due tracce è mai stata ritrovata.

In totale sono state recuperate 46 take composte da chiacchiere, risate, accenni di brani di musica country & western e gospel. 

Black Country

Nel 1920, conclusa la prima guerra mondiale, in U.S. il Jazz era la musica predominante, il mercato radiofonico, discografico e live era al 99% costituito da musica fatta da neri ed ascoltata ed apprezzata dai bianchi. Un paio di anni dopo incominciò a farsi largo nell’area a sud degli Appalachi un suono che univa le sonorità jazz e blues con il folk ed il bluegrass. Un genere musicale senza nome al quale venne affibbiato genericamente l’appellativo di “country music“, tradotto letteralmente: musica di paese perché rifletteva la vita semplice e gli usi, i costumi e le storie della gente del sud.

I primi accenni di questo melting pot di generi si trovano a partire dal 1922 nelle canzoni di Eck Robertson, Henry Gilliland e Fiddlin’ John Carson (soprannome datogli dal Governatore della Georgia dopo che John Carson vinse per 7 volte, tra il1914 e il 1922, il titolo di “Champion Fiddler of Georgia”). Ma è solo nel 1927 grazie a Jimmie Rodgers, soprannominato non a caso,”The Father of Country Music”, che si può parlare di nuovo movimento.

Il comune denominatore di tutti gli artisti che seguirono le orme di Jimmie Rodgers era il colore della pelle: rigorosamente bianca! Fino al 1966 la musica country rimase prerogativa dei bianchi mentre il jazz era di dominio afro-americano, in quell’anno però successe un fatto strano, un tale Charley Pride di carnagione molto scura, pubblicò “Snake Crawl at Night“. 

Dopo Pride (il cui cognome sembra davvero un manifesto) altri artisti afro-americani si sono approcciati con il genere country. Si parla di percentuali attorno all’1-2% ma tanto basta per aver dato vita ad un movimento di Black Country. 

Lil Nas X è diventato un pilastro delle classifiche di Billboard da quando ha pubblicato nel 2018 “Old Town Road” che vanta al momento 1 MILIARDO e 200 MILIONI di riproduzioni su Spotify senza contare i numerosi remix tra cui quello del 2019 con Billy Ray Cyrus.

Nella puntata di oggi, dedicata al Black Country, ascolteremo i pionieri che hanno permesso con il loro coraggio a Lil Nas X di conquistare un posto di rilievo all’interno di un genere che è, e resterà comunque culturalmente e tradizionalmente radicato nei vecchi ideali bianchi.

Tex-Mex

La musica Tejano o Tex-Mex è una musica popolare nata in Texas alla fine del XIX secolo, originata dalle popolazioni messicano-americane del Texas centrale e meridionale, le influenze principali sono americane e i tipi di musica che compongono Tejano sono la polka, il pop, il rock, l’R&B e le influenze latine di norteño, mariachi e cumbia messicana. 

Come tutta la musica americana ha influenze di generi e strumenti tipici della cultura europea ma questa volta a differenza della hillbilly music, provenienti dalla Germania, dalla Cecoslovacchia e dalla Polonia.  Dopo la fine della guerra d’indipendenza del Messico nel 1821 il Texas divenne una parte del Messico, per incoraggiarne il popolamento le autorità messicane consentirono l’immigrazione dagli Stati Uniti quindi gli emigrati di queste nazioni si trasferirono in Texas. Nel 1834 si stima che oltre 30.000 europei e solo 7.800 messicani vivessero in Texas. La loro influenza di musica come il valzer e la polka e altre forme popolari. ebbe un forte impatto sui Tejanos che erano  principalmente allevatori e contadini. L’unica musica che conoscevano era quella portata dai buskers dell’epoca basata sulla tradizione popolare tramandata per generazioni, i loro strumenti di base erano il flauto, la chitarra e il tamburo. L’incontro di quella cultura musicale con quella dei polacchi, dei cechi e dei tedeschi, incominciò a incorporare il ritmo ternario del valzer e quello binario della polka alle forme tradizionali come il corrido e il mariachi trovando nella fisarmonica il protagonista di quella nuova musica agli stili dell’Europa continentale. Gli immigrati tedeschi arrivati nel Texas centrale e in Messico aprirono coltivazioni di orzo e e costruirono birrifici.  La fisarmonica fu conosciuta così ed adottata immediatamente dai Chicanos all’inizio del XX secolo e divenne uno strumento fondamentale per i musicisti folk Tejanos in Texas e nel Messico settentrionale, così le piccole band conosciute come orquestas, sono diventate un punto fermo nelle feste della comunità.  

Il pioniere della fisarmonica fu Narciso Martínez, negli anni ’30, insieme a Santiago Almeida con il suo bajo sexto (simile ad una chitarra a 12 corde) crearono un nuovo stile musicale, il conjunto che divenne in poco tempo la musica popolare della classe operaia Tejano. I conjuntos sono gruppi musicali formati da tre o quattro musicisti (chitarra, bajo sexto, e fisarmonica). 

Negli anni ’50 e ’60, il rock and roll e la musica country fecero sentire la loro influenza, e chitarre elettriche e batteria fecero la loro apparizioni nelle band di conjunto.

Artisti come Flaco Jiménez ed Esteban Steve Jordan sono diventati popolari sulla scena internazionale della musica mondiale negli anni ’80 e ‘90 che ha sfornato musicisti che sono riusciti ad abbattere i confini ed ad imporsi in tutto il resto del mondo. Conosciamo ed apprezziamo Los Super Seven, un “supergruppo” costituitosi nel 1998 che nel 1999 ha portato a casa un Grammy Award per il miglior mexican-american album comprendeva tra gli altri Joe Ely, Freddy Fender, Flaco Jimenez (Texas Tornados),  Ruben Ramos, Rick Treviño, Doug Sahm, Joel Guzman, Rodney Crowell, John Hiatt, Lyle Lovett, Raul Malo, Delbert McClinton, Joey Burns e John Convertino (Calexico) David Hidalgo, Cesar Rosas e Steve Berlin (Los Lobos)

Texas Tornados è una band di Tejano capitanata da Flaco Jiménez, con Augie Meyers, Doug Sahm e Freddy Fender vincitori di un Grammy Award nel 1990, Los Lobos sono una band (rock and roll, Tex-Mex, country e norteños) che arrivano dal Barrio dell’este de Los Angeles saliti alle cronache nel 1987 grazie alla cover della Bamba di Ritchie Valens e i Calexico una band di tex-mex di Tucson, AZ formata dai 2/3 di Giant Sand: Joey Burns e John Convertino, che col tempo hanno ampliato lo scarno e desertico suono degli esordi con ritmi latini,  mariachi, conjunto, cumbia e tejano.

Hillbilly

Lo stereotipo di un hillbilly: è un bianco del sud che vive prevalentemente nell’area delle Appalachian Mountains (o Ozark Mountains), che possiede un fucile da caccia, va a piedi nudi, indossa un cappello floscio e consunto, beve il moonshine che autoproduce nascosto nei boschi, suona il banjo o il violino, guida il vecchio scassato pick up, ha i denti marci, è scarsamente educato, ha una barba lunga, indossa una salopette ed è felice e contento di quello che ha. Solo perché qualcuno è un hillbilly non significa che si adatti allo stereotipo hillbilly sopra elencato che tutto sommato riassume tratti positivi e negativi della società americana: gli “Hillbillies” sono spesso considerati individui indipendenti e autosufficienti ma allo stesso tempo sono anche definiti arretrati e violenti. 

Molti dei primi emigrati negli stati uniti erano Irlandesi di religione protestante fuggiti dal loro paese intorno al 1730 quando i Cattolici inglesi e i Presbiterani scozzesi decisero di colonizzare la regione protestante dell’ulster (Ulster Plantation).

Gli irlandesi insieme agli Scozzesi delle lowlands e agli abitanti dell’Inghilterra settentrionale furono costretti a fuggire nel nuovo mondo dove, finito di pagare il debito al capitano della nave che li aveva trasportati oltre oceano, nel XVIII secolo hanno lasciato la costa dove erano insediate le 13 colonie e si sono trasferiti sui monti Appalachi per vivere di agricoltura e pastorizia lontano dalle restrizioni imposte dai coloni inglesi nelle città della costa.

Si cerca da anni di dare un significato etimologico del  termine “hillbilly” ma non si è ancora raggiunta l’unanimità sulle origini del nome. Il termine hill si riferisce a collina e sicuramente a persone che preferivano l’isolamento dalle 13 colonie e “billy” può significare “compagno” o derivare dal termine billy goats cioè capra di montagna.

Lo stereotipo “classico” hillbilly ha raggiunto la sua attuale caratterizzazione durante gli anni della Grande Depressione che ha visto dagli anni ’30 ai ’50,  molti abitanti delle montagne degli Appalachi spostarsi a nord verso le città industriali del Midwest, migrazione che divenne nota come “Hillbilly Highway”. I poveri bianchi sono diventati personaggi centrali nella cronaca, nei fumetti con Hard Haid Moe della Disney, conosciuto in Italia come Dinamite Bla, Li’l Abner e Snuffy Smithe in tv con The Real McCoys, The Andy Griffith Show ma soprattutto con The Beverly Hillbillies, una sitcom televisiva andata in onda sulla  CBS dal 1962 al 1971che racconta le vicissitudini di una famiglia di montanari, descritti come come poco intelligenti, ma con abbastanza scaltrezza da tenere testa alla gente più sofisticata e meglio istruita della città. Il famoso spettacolo televisivo degli anni ’70, Hee Haw, proponeva regolarmente uno stile di vita dello stereotipo “hillbilly”. È andato in onda per la prima volta su CBS dal 1969 al 1971, in sindacato dal 1971 al 1993, e su TNN dal 1996 al 1997. Hee Haw era incentrato soprattutto sulla musica country ospiti erano artisti famosi come Buck Owens e Roy Clark per la maggior parte delle puntate (ma passarono veramente tutti i più grandi, da Johnny Cash a scendere) Lo spettacolo era famoso per il suo umorismo di campagna e soprattutto per le ragazze scarsamente vestite in abiti stereotipati da figlia del contadino (chiamate Hee Haw Honeys). Non dimenticherei The Dukes Of Hazard con uncle Jesse che incarna lo stereotipo di Hillbilly e i tanti ospiti musicali che sono apparsi, Jessi Colter, Johnny Paycheck e soprattutto Waylon Jennings che oltre che partecipare come attore era la voce narrante nonché autore della sigla iniziale Good ol’Boys (colonna sonora della sigla di BCB).

La popolare bibita Mountain Dew era in origine il soprannome usato per indicare il Moonshine. il testo di una canzone del 1882 dice: “Of the rare poteen from Ireland green, distilled from wheat and rye. So take off your coat and grease your throat, with a bucket of mountain dew.“. Durante il proibizionismo, i moonshiner appalachi hanno usato il termine Mountain Dew (letteralmente: rugiada di montagna) in modo che le forze dell’ordine non sapessero che si riferivano all’alcool illegale. Nel 1932, due fratelli di Knoxville, TN, Barney e Ally Hartman hanno creato una bevanda con zucchero di canna, aroma di agrumi e carbonizzazione (gasatura) ed hanno soprannominato il loro intruglio Mountain Dew.

La musica Hillbilly era il nome dato al genere oggi conosciuto come musica country. Nome coniato nel 1925 dal pianista Al Hopkins, che resistette fino agli anni ’50.

La “musica hillbilly” racchiude tanti generi come il bluegrass, country, western e gospel. La canzone popolare appalachiana esisteva fin da quando i primi abitanti delle colline incominciarono a produrre musica, inizialmente erano ballate della terra natale eseguite col fiddle che con il tempo sono state sostituite o riadattate con le storie nate  e derivate dalla nuova terra. Sulla costa non era possibile bere alcolici, ballare, cantare e cercare compagnia di uomini e donne solo per il piacere di farlo. Gli hillbillies sono stati una risposta alla libertà negata, non a caso Pete Seger e tutto il movimento Hippy trasse ispirazione dalle radici del folk tramandato e nato su quelle montagne. Inizialmente c’era solo il fiddle, fondamentalmente un violino che veniva suonato per ore consecutive, per poter permettere al musicista di poter suonare per così lungo tempo, venne assunta la posizione di appoggiare lo strumento sul petto, sotto la clavicola, gli si appiattì il ponte per consentire al polso di fare meno sforzo ma l’innovazione più grande fu quella che chi suonava incominciò a improvvisare accordi suonando non più solo una corda ma tutte insieme.

All’inizio del XX secolo, con lo sviluppo dell’industria discografica, Ralph Peer, il direttore della registrazione della OKeh Records, incominciò a raccogliere documenti sonori classificando tutta la musica del sud del paese come Hillbilly. Un’idea precisa di cosa avvenisse nel periodo la troviamo nel film dei Fratelli Cohen Fratello dove sei? dove si trovano i Foggy Bottom Boys ad incidere brani in queste cabine adibite a studio di registrazione. Al violino (derivato direttamente dal Rehab di origine Araba) col tempo si accostò il banjo (strumento portato dagli schiavi arrivati dall’africa occidentale), il washtub bass (anch’esso importato come principio dall’africa ed utilizzato dalle jug band) ed infine a partire dai primi anni ’30 la chitarra acustica secondo l’innovativo progetto di Martin. Verso la fine degli anni ’40, le stazioni radio iniziarono a usare l’etichetta “musica hillbilly”. 

Quando nel 1958 fu fondata la Country Music Association l’industria della musica ha unito musica hillbilly, swing occidentale e musica da cowboy, per formare l’attuale categoria Country e Western.

AMERICANA

La canzone “No Depression in Heaven” è stata originariamente registrata dalla famiglia Carter nel 1936 durante la Grande Depressione canta della paura e della speranza di molte famiglie che dall’est hanno deciso di intraprendere il viaggio alla ricerca di una vita migliore verso l’ovest. Quello che ci interessa è che No Depression è il titolo dell’album del 1990 degli Uncle Tupelo che ha rivitalizzato la scena country rock dei ‘60 e quella con tinte punk degli ’80. Gli anni ’90 sono stati caratterizzati dalla scena musicale di Seattle col Grunge e da quella di Nashville con il Country-Pop. Uncle Tupelo hanno riportato l’attenzione alla musica country americana tradizionale, la musica dei lavoratori, quella per intenderci di Woody Guthrie, Hank Williams e The Carter Family e il country rock, quello di Byrds che per primi hanno elettrificato il folk di Bob Dylan  e soprattutto  Gram Parsons con i suoi Flyng Burrito Brothers (che definivano il loro suono”Cosmic American Music”). Come abbiamo visto per il movimento OUTLAW anche il movimento No Depression si è formato come reazione spontanea all’establishment discografico e radiofonico che aveva abbracciato i suoni metallici del Grunge e quelli Pop di Nashville. L’album No depression di Uncle Tupelo è ampiamente accreditato come il primo album “alt-country”, e diede il suo nome al movimento e alla rivista alla base del movimento stesso. Dopo altri tre album si sciolsero nel 1994, aprendo nuovi e interessanti scenari perché Jay Farrar costituì i Son Volt (ad oggi, lo zoccolo duro del movimento), Jeff Tweedy fondò i Wilco a loro seguirono Bottle Rockets, Freakwater, Old 97’s arruolati dall’etichetta Bloodshot, che fu pioniere del genere che definì quel suono insurgent country. Le band Blue Mountain, Whiskeytown, Steve Earle, Drive-By Truckers seguirono a ruota e No-Depression, Alternative Country, Insurgent country sono state le basi per quella che a partire dagli anni 2000 è stata classificata come musica “Americana”. Definire questa musica è quantomai semplice: è il luogo dove si fondono armoniosamente il folk, il country e il rock’n’roll. Probabilmente è una definizione generalista ma è quella che rappresenta al meglio tanti musicisti e gruppi che interpretano appieno lo spirito della musica che è nata negli stati uniti lasciandola indissolubilmente e romanticamente saldamente ancorata alle radici che la hanno generata.

ROCKABILLY

Quando al Bob’s Country Bunker

Elwood chiese: Eh… che genere di musica fate qui di solito?
Claire gli risponde: Oh, ne facciamo di tutt’e due i generi. Suoniamo il country e il western. 

Beh! quella che potrebbe sembrare una battuta di spirito è in realtà una verità assoluta perché tutto è nato da li… dal COUNTRY!!

Rockabilly è la primordiale forma di rock’n’roll mai conosciuta, la sua nascita la si può contestualizzare negli anni 50 nel sud degli Stati Uniti ed è una commistione di vari generi tra i quali il Country degli Hillbilly, il Rhythm and Blues, il Western Swing e mettiamoci anche il Boogie Woogie. Le differenze di stato sociale tra hillbilly’s e neri apparentemente liberi dalla schiavitù erano molto sottili, questa vicinanza nella povertà e nella discriminazione di cui entrambi erano vittime li portò inevitabilmente ad avvicinarsi e a contaminare i suoni della musica.  Il precursore del rockabilly si può considerare Bob Wills con i suoi Texas Playboys ed il loro Western Swing, nel Willis è stato un vero innovatore, nel1938 aveva introdotto la chitarra elettrica e l’utilizzo della batteria ma la Grand Ole Opry nel 1940 impedì alla band di esibirsi sul palco se non in versione totalmente acustica. Durante gli anni ’30 e ’40 si svilupparono e strariparono i suoni che portarono negli anni successivi i Delmore Brothers allo sviluppo del Country Swing (Hillibilly Boogie o Okie Boogie) alla fine battezzato Country Boogie che venne raffinato raffinato da Hank Williams con il suo honky-tonk hillbilly sound fino alla creazione di quel suono che, Sam Philips nel suo Sun Studio di Memphis, insieme a Carl Perkins, ha portato al riconoscimento internazionale come Rockabilly.

“Blue Suede Shoes” (1956) è probabilmente la matrice di quel suono chitarra solista, chitarra ritmica e un contrabbasso suonato in slap o clack (tirando la corda e lasciando che questa sbatta sul legno del manico creando uno stile percussivo di chiara derivazione bluegrass) per questo motivo la batteria nel rockabilly rimane un elemento di scarsa rilevanza, poiché la parte percussiva è sostenuta dalla chitarra ritmica e dal contrabbasso. 

Già nel 1952, Bill Haley con i Saddlemen impiegarono lo slap-style, che sarebbe diventato il segno distintivo dello stile rockabilly. Blue Moon of Kentucky di Bill Monroe fu la prima fusione di stili che Carl Perkins applicò fondendo il bluegrass con il nuovo sound che stava pian piano crescendo. Poi arrivò Bill Haley con il suo nuovo gruppo i Comets ed Elvis Presley… ma quella è un’altra storia

OUTLAW

Come spesso accade, anche le storie sull’origine del termine Outlaw Country sono tra le più svariate e disparate, chi lo attribuisce a Willie Nelson, chi a Bobby Bare e chi a Dough Sam. La matrice che accomuna tutti questi artisti però, è l’idea: gli OUTLAW volevano la libertà, volevano cantare le canzoni che preferivano, registrare in studi indipendenti, suonare come dove gli pareva e controllare le loro carriere musicali.

Il movimento Outlaw country iniziò quindi come reazione alla sovra-produzione country-pop dell’industria discografica di Nashville sviluppata da produttori discografici come Chet Atkins che voleva farne un business, non è affatto un caso che tutti gli outlaw fossero Texan o Okie. La musica affonda le sue radici nell’honky tonk, nel southern rock e nel rockabilly ed ha incominciato il suo sviluppo negli anni ’70. I primi “fuorilegge” includono Waylon Jennings, Willie Nelson, Kris Kristofferson, Merle Haggard, Guy Clark, Jessi Colter, David Allan Coe, Hank Williams Jr., Billy Joe Shaver, Steve Earle, Joe Ely, Johnny Paycheck. La rottura definitiva con l’industria di Music City avvenne quando Waylon Jennings e Willie Nelson riuscirono ad assicurarsi i propri diritti di registrazione e iniziarono apertamente a contrastare il “suono di Nashville”. Mentre Nashville ha continuato a essere al centro della musica country tradizionale, città come Lubbock e Austin sono diventate i centri dell’OUTLAW. Nel 1976, l’outlaw country ha trovato il suo manifesto con l’uscita di Wanted! The Outlaws, un album con  Waylon Jennings, Willie Nelson, Jessi Colter e Tompall Glaser. The Outlaws è diventato il primo album country ad essere certificato platino, raggiungendo un milione di copie vendute.

Mentre a Nashville imperversavano abiti tempestati di strass, capelli cotonati, messe in piega vertiginose e arrangiamenti sempre più raffinati e pomposi, i fuorilegge portavano i capelli lunghi e le barbe incolte, le giacche di pelle e gli stivali sporchi e ritornarono alle radici della musica country aggiungendo quel pizzico di rock al loro suono. L’album di Jennings Honky Tonk Heroes e Old Five e Dimers Like Me di Billy Joe Shaver sono due pietre miliari nel genere OUTLAW.

Willie Nelson lasciò Nashville nel 1971 per tornare in Texas. Ad Austin incontrò Billy Joe Shaver e altri musicisti che avevano creato quel suono country influenzato dal folk e dal rock che è diventato il genere OUTLAW.

A Lubbock. Butch Hancock, Joe Ely e Jimmie Dale Gilmore hanno formato The Flatlanders. Johnny Cash  ha ridato vigore alla carriera grazie al movimento OUTLAW, incontrando Willie Nelson, Waylon Jennings e Kris Kristofferson con i quali ha costituito The Highwaymen. Il periodo di massimo splendore del movimento OUTLAW fu tra la metà e la fine degli anni ’70. Negli anni ’80 la musica country tradizionale era dominata da artisti pop country. Il movimento ritrovò nuova forzae a metà degli anni ’80 con la rinascita del country neo traditional, che ha ripescato le sonorità sia della musica country sia tradizionale che “fuorilegge” degli anni passati.

Eleven Hundred Springs, Robert Earl Keen Jr., Kevin Fowler, Shooter Jennings, Wade Bowen, Randy Rogers Band, Cross Canadian Ragweed, Jason Boland & the Stragglers ed Eli Young Band, hanno portato nuova linfa al movimento OUTLAW mantenendo gli stessi ideali di un tempo insieme ad artisti come  Billy Joe Shaver e David Allan Coe. Vista la provenienza di molti di loro dallo stato della Lone Star, si è coniato il termine Texas Country,  mentre il genere gemello chiamato Red Dirt sviluppatosi intorno alla città di Stillwater Oklahoma nota ai più per la sua terra rossa. Come per il movimento OUTLAW, sia il Texas Country che il Red Dirt non corrispondono ad un formato musicale ma rappresentano un movimento tra gli artisti legati da idee, provenienza e radici comuni.

HONKY TONK

Dare una definizione di Honky Tonk è quanto mai difficile, vi sono le più disparate versioni che raccontano la nascita di questo genere legato ed associato nell’immaginario collettivo al suono dei pianoforti scordati che si potevano trovare dei bar malfamati delle periferie delle città. Due esempi di nazional-popolarità del genere sono: Honky Tonk Woman di Rolling Stones e Honky Tonk Train Blues di Keith Emerson resa famosa in Italia per essere stata la sigla del programma televisivo Odeon). Anche se associato prevalentemente al piano e indicato dai più come precursore del boogie woogie, l’Honky Tonk è uno dei suoni più distintivi e caratteristici legato alla musica Country! Questo perché, a cavallo della WWII, è incominciato uno spostamento verso le grandi città del sud (soprattutto quelle del Texas) degli insediamenti rurali degli Hillbillies che si rifugiavano in luridi bar per trovare facili soddisfazioni sessuali o per affogare nell’alcol a basso costo, i problemi amorosi e lavorativi delle loro vite. I testi delle canzoni, semplici e diretti,  ne sono una testimonianza concreta, tradimenti, passioni, infedeltà, dolori… nulla che una bottiglia di Whiskey non potesse cancellare lasciando il mattino dopo, oltre che un gran mal di testa, anche un senso di rimorso sia morale che religioso. Dal punto di vista musicale l’Honky Tonk rimane una fonte di ispirazione e rinnovamento quando le tendenze popolari iniziano a perdere le loro radici, il suo suono così ben definito fu la risposta contro il country pop nei decenni a venire: a lui si appoggiò il Bakersfield sound negli anni ’60, l’Outlaw Country negli anni ’70, e il nuovo Traditional Country negli anni ’80 e ’90. La formazione di base del Tonk presenta chitarra acustica/elettrica, fiddle, contrabbasso e steel guitar (questa importata direttamente dalla tradizione hawaiana), a volte anche il piano. 

Ernest Tubb divenne il suo primo ambasciatore seguito negli anni ’50 da Hank Williams e Lefty Frizzell che cambiarono per sempre il modo in cui la musica Country veniva cantata. George Jones nei suoi 50 anni di attività cambiò sostanzialmente l’aspetto e il suono della Country Music riuscendo a sdoganarla in tutti i 50 stati!

Senza addentrarci in tecnicismi, fondamentalmente l’Honky Tonk è composto da TRE accordi il 99% delle volte maggiori, una bottiglia di Whiskey o Bourbon e piccole storie di vita da raccontare. Formula semplice e vincente per una musica che magicamente fa stare bene.

COUNTRY

La musica country, conosciuta anche come country & western (o semplicemente country con la differenza che il country è quello originale degli Appalachi e il western è la stessa musica suonata ad ovest e in canada), e musica hillbilly, è un genere di musica popolare che ha avuto origine negli Stati Uniti meridionali nei primi anni del 1920. Prende le sue radici da generi come la musica folk (in particolare gli Appalachian e la musica occidentale) e il blues. Le origini della musica country sono la musica popolare degli americani della classe operaia (Bluecollar), che mescolavano canzoni popolari, brani di violino irlandese e celtico, tradizionali ballate inglesi, canzoni dei cowboy e varie tradizioni musicali degli immigrati europei.

La chitarra si unì al banjo e al fiddle e al contrabbasso.

La diffusione della musica Country avvenne per alcune cause. A partire dagli anni della Grande Depressione fino agli anni ‘50, a nord, molti abitanti delle montagne degli Appalachi incominciarono a spostarsi verso le città industriali del Midwest, migrazione che divenne nota come “Hillbilly Highway”. La regione de Midwest (comprensiva di 13 Stati) costituì la Midwest Country Music Association con tanto di awards e cantanti e gruppi associati.  A sud, sempre a partire dalla fine degli anni ’20, molti “Okies” e altri migranti del Dust Bowl (la regione compresa tra Oklahoma, il Panhandle del Texas, e parte del New Mexico, Colorado, e del Kansas) migrarono verso l’ovest, molti in California dove, nei pressi della città di Bakersfield si sviluppò un suono che prese poi il nome di Bakersfield Sound. Il suono era basato sul Twang (suono onomatopeico prodotto dalla corda dell’arco), un suono che grazie alla particolare collocazione del ponte e del pick-up veniva prodotto dalla Fender Telecaster, un suonodal sapore deciso, senza fronzoli, tagliente derivato dall’Honky-Tonk del quale Buck Owens e Merle Haggard sono stati i due portabandiera.

La diffusione della folk-country-western music entrò a far parte del patrimonio nazionale, grazie alle trasmissioni radiofoniche che avvenivano dalla Grand Ole Opry a Nashville in Tennessee e alle prime incisioni audio (risalenti agli anni ’20) che incominciarono a costituire un catalogo per l’industria discografica nascente sviluppo che subì uno stop a causa della Grande Depressione ma che riprese forza durante la WWII quando molti contadini del sud abbandonarono i campi per aiutare l’industria bellica nelle fabbriche del Midwest.

La western music condivide le radici con la musica appalachiana sviluppatasi contemporaneamente in tutti gli Appalachi e nelle regioni degli Stati Uniti occidentali e nel Canada occidentale. La western music racconta la vita del cowboy, sulle Montagne Rocciose e nelle pianure del Nord America occidentale presenta tutte le influenze delle ballate inglesi, irlandesi, e scozzesi ma anche della musica popolare messicana corrido, ranchera e Tejano.

Una grande mano allo sviluppo della country-music la diedero varie presidenze succedutesi negli States, Lyndon Johnson fu il primo presidente “cowboy”, Richard Nixon apparve sul palco alla Grand Ole Opry, ma soprattutto è stato il Georgiano Jimmy Carter che ha propagandato e aiutato a diffondere il suo genere musicale preferito per tutti gli stati uniti grazie al sostegno di molti artisti che hanno realizzato concerti durante la sua campagna elettorale. 

A partire dal 25 giugno 1948, Billboard ha iniziato a usare il termine “Country & Western” per la prima volta nei titoli delle classifiche, rinominando la juke box chart in Most-Played Juke Box (Country & Western) Records e la classifica dei best sellers ai dischi Folk (Western & Western) di vendita al dettaglio più venduti. “Lovesick Blues” ha segnato la prima apparizione al numero uno di Hank Williams, morto il 1 ° gennaio 1953 all’età di 29 anni

Il 1 febbraio 1949, la Radio Corporation of America (RCA) pubblicò il primo singolo su un disco a 45 giri della storia. Era Texarkana Baby del cantante country Eddy Arnold che venne messo ufficialmente in vendita dal 31 marzo e fu una risposta commerciale al 33 giri immesso sul mercato dalla Columbia Records l’anno prima.

Era vinile verde, questo perché inizialmente i vinili avevano un colore che indicava il genere musicale d’appartenenza. I brani country erano colorati di verde, quelli classici di rosso, e quelli R&B e gospel di arancione, solo in seguito purtroppo divenne convenzione il 45 giri nero.

Fu però Ronald Regan a sdoganare la figura del cowboy dell’ovest in contrapposizione diretta a Jimmy Carter, un  “redneck” dell’est cosicché avvenne che nel 1976 in U.S.A. c’erano 1100 stazioni radiofoniche che trasmettevano Country&Western. 

Quella invece venduta tra gli anni ’30 e il ’40 dall’industria hollywoodiana è realmente una fake Gene Autry e Roy Rogers hanno venduto l’idea di cowboys che andavano in giro con chitarra, Colt e armonica (inventata in europa intorno al 1820 a sua volta introdotta durante la Guerra Civile Americana).

FOLK

Le radici della musica folk risiedono lontane nel tempo e nello spazio. Tutto ebbe inizio in Europa nella prima metà del 1600 quando i Cattolici inglesi e i Presbiterani scozzesi decisero di colonizzare la regione protestante dell’ulster (Ulster Plantation). Gli irlandesi furono costretti a fuggire nel nuovo mondo e finito di pagare il debito al capitano della nave che li aveva trasportati, si possono cogliere analogie con qualcosa di molto vicino a noi… hanno lasciato la costa dove erano insediate le 13 colonie e si sono trasferiti sui monti Appalachi per vivere di agricoltura e pastorizia.

Questi erano chiamati HLLBILLY da hill collina e billy goats, la capra di montagna (figura rappresentata molto bene da Dinamite Bla della Disney) e scherniti dai «cittadini».

La musica popolare è nata così con ballate che raccontassero storie (erano al 99% analfabeti) e per il bisogno soprattutto di avere  musica da ballo. L’unico strumento in loro possesso era il violino che hanno incominciato a costruirsi da soli creando il fiddle (dal ponticello piatto e tenuto appoggiato frontalmente sul petto per affaticarsi di meno durante le lunghe sessioni che li vedevano impegnati anche per 4 ore).

Le condizioni sociali degli hillbilly o redneck o cracker erano simili a quelle degli schiavi neri degli stati del sud, con loro soprattutto a cavallo della guerra civile, vi sono stati scambi culturali che hanno arricchito i bianchi di un nuovo sound (sincopato) e di un nuovo strumento il banjo che gli afro americani avevano portato con loro dall’africa che era venuto a conoscenza dei bianchi durante la guerra di secessione (1861-1865). Questo non piaceva ai neri, così verso la fine dell’800 arrivò un nuovo strumento prodotto dalla Martin… aveva 6 corde, costava 1 dollaro e 19 cent e siccome era estremamente difficile esprimere il dolore dell’anima attraverso il suono stridulo del banjo, scoprirono che la chitarra calzava a pennello col genere che i neri stavano sviluppando… il Blues