La folgorazione per Creed Fisher non è arrivata sulla strada di Damasco ma sotto un palco a Waco, TX quando a soli 4 anni ha assistito ad un concerto di George Strait. Questo avvenimento, unito a ripetuti ascolti di Marty Robbins, Merle Haggard, Don Williams e Hank Williams, ha contribuito a far si che a soli 9 anni, Creed scrivesse la sua prima canzone. Il dolore e la sofferenza sono fonte di ispirazione che il nostro ha incominciato a mettere in musica dopo che il suo matrimonio è finito. Fisher come ogni cantante di country music, canta della vita, del proprio vissuto sia nel bene che nel male e mette tutto dentro il suoi dischi, questo fa di lui un onesto e vero cantante orgoglioso di essere un redneck, (come recita il titolo del suo album del 2016 “Rednecks Like Us”). La sua musica è saldamente radicata nel country tradizionale, nell’outlaw, nell’honkytonk e nel southern rock. Creed è uno dei più prolifici cantanti sul mercato, è un artista indipendente, come lo sono il 90% dei musicisti texani, solo nel 2020 ha pubblicato 4 album: Outlaw influence vol. 1 (dove racconta le sue origini musicali), Hellraiser, The Wild Ones e Rock &Roll Man) a cui fanno seguito Go Out Like Hank e How Country Music Sounded Before It All Went to Shit, vol. 1 (che come dice il titolo stesso riporta il Country dove deve stare) usciti nei primi 2 mesi del 2021. Col passare del tempo la sua scrittura si è perfezionata e nei suoi 10 anni scarsi di carriera è diventato uno dei più importanti e seguiti cantanti di country music. La sua facilità di scrittura è impressionante ed è incredibile come riesca ad avvolgerti di suoni e di emozioni fin dalla prima nota di ogni suo album grazie alla sua voce, ai suoi testi e a quanto dannatamente bene suonino tutti i suoi dischi! A vederlo rispecchia lo stereotipo del classico Oultaw, cappello calato sugli occhi, barba lunga, la stracca per chitarra che sembra una cartucciera e le braccia tatuate, ma all’interno delle sue canzoni c’è un uomo semplice legato alle cose belle della vita, quelle che contano davvero, c’è sofferenza, gioco, e soprattutto c’è tutto se stesso. Non voglio parlare di un disco in particolare ma di una filosofia di vita che lo vuole un cantante indipendente, senza un’etichetta alle spalle che riempie i locali e scala le classifiche.
Non amare la country music dopo avere ascoltato How Country Music Sounded Before It All Went to Shit, vol. 1 sarebbe un peccato mortale!!! La musica di Creed travolge e coinvolge, in una perfetta alternanza di Honkytonk songs e di ballads, sia acustiche che elettriche, racconta storie e descrive paesaggi e situazioni che ogni disco dei due generi dovrebbe contenere, un manuale di come la musica country dovrebbe essere interpretata, canzoni giuste, melodie perfette ed uno straordinario uso degli strumenti. 12 canzoni da imparare a memoria e da portarsi in tasca per ascoltarle in qualsiasi momento della giornata perché sapranno dare una risposta a tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Una musica che diventa amica nella malinconia e nella spensieratezza, una musica che se la accogli sarà amica per la vita!
Creed è uno di noi, racconta di sé ma facendolo racconta di noi e nella sua musica c’è tutto quello che abbiamo amato e che continueremo ad amare. Che Dio benedica Creed Fisher… e benedica la Country Music!