Le radici del giorno della Candelora affondano nella tradizione cristiana, che il 2 Febbraio di ogni anno festeggia, la presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme come è raccontato nel vangelo di Luca (2, 22-29). Simeone, uomo saggio e giusto, prese in braccio Gesù e recitò le parole che nella liturgia delle ore vengono recitate ogni giorno: «Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola; perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, che hai preparata dinanzi a tutti i popoli per essere luce da illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». Questa ultima frase diede origine alla tradizione della benedizione delle candele che simboleggiano per l’appunto l’arrivo della Luce e, a seconda del loro consumo, quanto sarebbe stato ancora lungo l’inverno.
A seguito di questa, con gli anni, si sono moltiplicate le credenze e le tradizioni popolari che hanno fatto del giorno della Candelora la data di inizio della fine dell’invero. “Quando vien la Candelora, dall’inverno semo fora, quaranta dì di inverniciola” è il detto che mi è stato insegnato fin da piccolo. Come per il giorno dei morti ed altre festività legate alla chiesa cattolica, negli altri paesi sono state avviate tradizioni ed usanze più laiche. Così il 2 Febbraio è diventato il giorno in cui, osservando il comportamento degli animali in letargo, si sarebbe stabilita la durata del periodo freddo. I tedeschi per le previsioni scelsero il riccio, ma una volta arrivati nel Nuovo Mondo come coloni, in mancanza di ricci ma circondati invece dalle marmotte, presero queste come mezzo per prevedere la durata dell’inverno. Fu così che nel 1887 a Punxsutawney, in Pennsylvania venne celebrato il primo Groundhog Day. Alla marmotta venne dato il nome di Phil e da allora tutte le generazioni a seguire hanno mantenuto lo stesso nome. Il meccanismo è molto semplice, ogni 2 di febbraio ci si riunisce davanti alla tana di una marmotta in letargo e si attende che esca, se la marmotta esce dalla tana e vedendo la sua ombra si spaventa ritornando nella sua tana, si prevedendo almeno ancora sei settimane di clima invernale, Se invece resta all’esterno a godersi l’aria fresca significa che la primavera è alle porte. La tradizione è raccontata nel film del 1993 Groundhog Day con Bill Murray tradotto malamente in italiano col titolo Ricomincio da capo. Quest’anno purtroppo causa COVID, la celebrazione al Gobbler’s Knob a Punxsutawney, che richiama migliaia di persone, non si svolgerà …chissà cosa farà Phil!?